martedì 21 luglio 2009

Santa Teresina



"O Gesù! come è felice il tuo uccellino di essere debole e piccolo! Che ne sarebbe di lui se fosse grande? Mai avrebbe l'audacia di comparire alla tua presenza, di sonnecchiare davanti a te!...Sì, anche questa è una debolezza dell'uccellino quando vuole fissare il Sole Divino e le nubi gli impediscono di vedere anche un solo raggio: suo malgrado gli si chiudono gli occhietti, la sua testolina si nasconde sotto l'aluccia e il povero esserino si addormenta, credendo di fissare sempre il suo Astro Amato. Al suo risveglio, non si affligge, il suo cuoricino resta in pace, ricomincia il suo compito d'amore, invoca gli Angeli e i Santi che si innalzano come Aquile verso la Fornace divorante, oggetto del suo desiderio; e le Aquile si muovono a pietà del loro fratellino, lo proteggono, lo difendono, mettendo in fuga gli avvoltoi che vorrebbero divorarlo. Gli avvoltoi, immagini dei demoni, l'uccellino non li teme: non è affatto destinato a diventare loro preda, bensì preda dell'Aquila che egli contempla al centro del Sole dell'Amore. O Verbo Divino, sei tu l'Aquila adorata che amo e che mi attira; sei tu che, lanciandoti verso la terra d'esilio, hai voluto soffrire e morire per attirare le anime fino al seno dell'Eterna Fornace della Beata Trinità; sei tu che, risalendo verso la Luce inaccessibile che sarà ormai tua dimora, sei tu che resti ancora nella valle di lacrime, nascosto sotto l'apparenza di un'ostia bianca!... Aquila Eterna, tu vuoi nutrire della tua sostanza divina proprio me, povero piccolo essere, che tornerei nel nulla se il tuo sguardo divino non mi donasse la vita in ogni istante!... O Gesù, lasciami nell'eccesso della mia riconoscenza, lasciami dire che il tuo amore arriva fino alla follia!...Come vuoi che, davanti a questa Follia, il mio cuore non si slanci verso di te? Come potrebbe avere limiti la mia fiducia?... Ah, per te, lo so, anche i Santi hanno fatto follie, hanno fatto grandi cose perché erano aquile!...Gesù, io sono troppo piccola per fare grandi cose! E la mia follia, è di sperare che il tuo Amore mi accetti come vittima!... La mia follia consiste nel supplicare le Aquile mie sorelle di concedermi la grazia di volare verso il Sole dell'Amore con le stesse ali dell'Aquila Divina!...Per tutto il tempo che vorrai, o mio Amato, il tuo uccellino resterà senza forze e senza ali, egli sempre terrà gli occhi fissi su di te: vuole essere affascinato dal tuo sguardo divino, vuole diventare la preda del tuo Amore!... Un giorno, ne ho la speranza, Aquila Adorata, tu verrai a prendere il tuo uccellino e, risalendo con lui alla Fornace dell'Amore, lo immergerai per l'eternità nell'Abisso ardente di quell'Amore al quale si è offerto come vittima! " Fonte : Scritto autobiografico "Storia di un'anima-B" n.262-264)

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