mercoledì 8 luglio 2009

Una piccola chiesa

Oggi la Chiesa ricorda Aquila e Priscilla, la prima coppia cristiana disponibile ad annunziare il vangelo al seguito dell'Apostolo Paolo.
Auguro a tutte le coppie di poter vivere attingendo allo spirito di questi santi sposi.

".......Non deve essere molto difficile immaginare i soci lavoratori lodare il Signore intenti alla costruzione delle tende, ringraziare Dio quando le vendono e dopo aver concluso un buon affare. Ma la loro preghiera non si limitava solo a questo. Sappiamo dalle testimonianze della Scrittura e dai primi documenti che nelle case dei cristiani si svolgevano dei veri e propri riti liturgici. Quello che Luca riferisce in Atti 2,42-44 circa la prima comunità cristiana è da attribuire ad ogni credente o famiglia credente in generale, giacchè ai primi tempi del cristianesimo uno dei tratti distintivi i fedeli convertiti era la preghiera .
Il cristianesimo delle origini è cresciuto entro le pareti domestiche, rendendo manifesta la connaturalità che esiste tra il progetto di Dio, che convoca tutti nell’ unica casa del Padre e l'esperienza della convivenza familiare sotto lo stesso tetto. «Fate della vostra casa una Chiesa» auspicava S. Giovanni Crisostomo, proponendo un’esperienza genuina di cristianesimo.
Anche se Luca non ne parla esplicitamente non abbiamo motivo di dubitare che la stessa cosa accadesse nella casa di Prisca e Aquila. Sicuramente, prima dell’evangelizzazione della città e prima che Paolo entrasse nella casa di Tizio Giusto, quella casa venne a configurarsi come la prima chiesa di Corinto. A sostegno di ciò possiamo dire che in quella casa per i coniugi e, soprattutto, per quei Corinti che inizialmente si avvicinarono ad essa, poiché è da ritenere che Tizio Giusto e la sua famiglia, i primi convertiti di Corinto, ascoltarono più volte Paolo e parteciparono ai riti, la presenza dell’Apostolo garantiva l’insegnamento autentico e ispirato della dottrina di Cristo e, inoltre, la possibilità di compiere in memoria di Gesù il rito dell’ultima cena.
Era abitudine dei primi cristiani riunirsi il primo giorno della settimana per spezzare il pane e ascoltare l’insegnamento degli apostoli. Paolo non disdegna di riunirsi nelle case dei cristiani per celebrare questo rito, anzi lo stesso zelo che mostra nel predicare Cristo a Giudei e pagani lo mostra anche nell’esortare i credenti, a volte con conversazioni che si protraevano fino a notte avanzata. Come quella volta a Troade, racconta Luca «dove eravamo riuniti; un ragazzo di nome Eutico, che stava seduto sulla finestra, fu preso da un sonno profondo mentre Paolo continuava a conversare e, sopraffatto dal sonno, cadde dal terzo piano e venne raccolto morto. Paolo allora scese giù, si gettò su di lui, lo abbracciò e disse: “Non vi turbate; è ancora in vita!”. Poi risalì, spezzò il pane e ne mangiò e dopo aver parlato ancora fino all’alba, partì» .
La possibilità che Paolo ebbe di risiedere nella casa di Prisca e Aquila, fu una vera e propria grazia divina perchè permise all’Apostolo al di là di ogni aspettativa di iniziare la fondazione della chiesa prima dell’arrivo dei suoi collaboratori dalla Macedonia. E’ evidente che la capitale dell’Acaia era da lungo tempo nei suoi pensieri se aveva fissato l’incontro a Corinto con Sila e Timoteo, che dovevano affiancarlo nella predicazione. L’incontro con due credenti a Corinto non può che far accelerare l’inizio di tale progetto.
Nella casa dei coniugi Paolo inizierà ad istituire la struttura ministeriale e carismatica della chiesa locale, ma soprattutto inizierà, attraverso una vera e propria scuola di vita cristiana a quei pochi che si avvicinavano alla casa, a scardinare la logica edonistica tipica dei Corinti. Quel periodo di nascondimento parziale dalla vita pubblica gli servirà per progettare il contenuto della sua predicazione in mezzo ai Giudei e ai Greci."

Priscilla e Aquila apostoli di vita coniugali pag 26 ss

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