Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

mercoledì 10 giugno 2009

Evangelium Vitae

La parola chiave di queso brano di oggi è il concetto di dono.
Gesù stesso lo vivrà pienamente, ma in una logica di abbandono filiale al Padre.
Infatti "il bisogno fondamentale dell'uomo è sentirsi qualcuno per qualcuno",Questo si realizza quando l'altro sà donarsi.


È nella vita stessa di Gesù, dall'inizio alla fine, che si ritrova questa singolare «dialettica» tra l'esperienza della precarietà della vita umana e l'affermazione del suo valore. Infatti, la precarietà segna la vita di Gesù fin dalla sua nascita. […]Contraddizioni e rischi della vita vengono assunti pienamente da Gesù[…]Gesù vive questa povertà lungo tutto il corso della sua vita, fino al momento culminante della Croce: «umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. […] È proprio nella sua morte che Gesù rivela tutta la grandezza e il valore della vita, in quanto il suo donarsi in croce diventa fonte di vita nuova per tutti gli uomini (cf. Gv 12, 32). In questo peregrinare nelle contraddizioni e nella stessa perdita della vita, Gesù è guidato dalla certezza che essa è nelle mani del Padre. Per questo sulla Croce può dirgli: «Padre nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23, 46), cioè la mia vita. (EV 33)

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