Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

domenica 13 settembre 2009

Prenda la sua croce, e mi segua


L'unione con Cristo è la nostra beatitudine e l'approfondimento della nostra unione con lui ci rende felici in questo mondo. L'amore della croce, quindi, non è per nulla in contraddizione con la nostra gioia di essere figli di Dio. Aiutare a portare la croce di Cristo procura una gioia forte e pura a coloro che vi sono chiamati e possono farlo; coloro che partecipano in questo modo all'edificazione del Regno di Dio sono veramente i figli di Dio. Allo stesso modo, la predilezione per la via crucis non significa che si debba provare riluttanza vedendo finire il Venerdì santo e compiersi l'opera della Redenzione. Solo dei riscattati, dei figli della grazia, possono veramente portare la croce di Cristo; è soltanto dall'unione con il Capo divino che la sofferenza umana riceve la propria forza redentrice.

Soffrire e essere beati nella sofferenza, stare in piedi sulla terra, camminare sulle vie polverose e sassose di questa terra pur sedendo con Cristo alla destra del Padre (cfr Col 3,1), ridere e piangere con i figli di questo mondo senza smettere di cantare lode al Signore con i cori angelici, ecco la vita del cristiano; finché non sorgerà l'aurora dell'eternità.

Santa Teresa Benedetta della Croce
L'Espiazione mistica / Amore della Croce, 24/11/1934

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