Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

lunedì 19 ottobre 2009

Teresa D'avila e Pietro D'alcantara

Oggi la Chiesa propone, insieme ad altri santi, la figura di San Pietro di Alcantara.
Appena quattro giorni fa è stata celebrata quella di Teresa D'Avila.
Ecco una santa che presenta la figura di un santo del suo tempo:

" Si va dicendo che il mondo non è più capace di tanta perfezione, che i fisici moderni sono troppo deboli e che i tempi sono cambiati. Eppure questo santo era del nostro tempo. Ma se teneva il mondo sotto i piedi era perchè aveva il fervore dei tempi antichi. Certo non è necessario andare a piedi scalzi, nè far così aspra penitenza come lui per calpestare il mondo: come ho già detto altre volte, vi sono molti altri modi che il Signore è semprepronto ad insegnarci qualora ci veda con coraggio. Quanto ne dovette dare a questo santo se per quarantasette anni potè durare in quella si aspra penitenza che tutti sanno! Ne voglio dire qualche particolare, appreso da me e da un'altra persona dalla sua stessa bocca, e di cui posso assicurare la verità.
Mi disse che da quarant'anni, mi pare, non dormiva, fra notte e giorno,che un'ora e mezza e che da principio la sua più dura penitenza era stata questa di vincere il sonno, al quale scopo stava sempre in piedi o in ginocchio. Per dormire si metteva a sedere e appoggiava la testa ad un piuolo impiantato nel muro.
Del resto,non poteva coricarsi neppure volendolo, lungamente, perchè la sua cella, com'è noto, non era più lunga di quattro piedi, e mezzo. Per tutto quel tempo no si coprì mai con il capuccio, per quanto ardente fosse i sole e abbondante la pioggia.
Non usò calzature nè biancheria di sorta, ma solo un abito di rozzo bigello direttante sulla carne ed anche quello strettissimo più di un mantello della medesima stoffa che recava sulle spalle. Mi diceva che nei grandi freddi se lo toglieva, apriva la porta e il finestrino della cella, poi contentava il corpo col rimettersi il mantello, chiudere la porta e starsene un po a riparo.
Di solito non mangiava che ogni tre giorni, e siccome io ne stupivo, mi disse che, una volta presane l'abitudine, lo si fa facilmente. Seppi da un suo compagno che alle volte stava senza mangiare per otto giorni. Ciò doveva essere quando era in orazione, perchè so che andava soggetto a rapimenti e a grandi trasporti di amor di Dio, ai quali una volta fui anch'io presente.
Estrema la sua povertà. Mortificatissimo fin da giovane, mi raccontò che non alzava mai gli occhi, tanto che, essendo stato tre anni in una casa del suo Ordine, non conosceva i religiosi che per la voce. Quando doveva recarsi in qualche luogo, lo faceva seguendo gli altri. E così nei viaggi che faceva.
Erano molti anni che non guardava donne. Anzi, mi diceva che per lui vedere o non vedere era lo stesso. Quand io lo conobbi, era molto vecchio e così estenuato che sembrava fatto di radiconi d'albero. Ciò nonstante era molto affabile. Parlava poco, e solo per rispondere a chi l'interrogava. Ma le sue parole erano assennate, perchè d'ingegno acutissimo."

Fonte:Vita di Teresa di Gesù cap 27, 16 17 18

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