Li umile non e’ schiavo di nessuna passione. Ira, vanagloria, invidia, maldicenza, nulla di cio’ lo turba. Che cosa vi e’ di piu’ grande di un'anima libera da tali passioni?
Il superbo, invece, e’ preda di tutti quei vizi, vi si rotola come un verme nel fango. Ira, invidia e gelosia gli squassano l'animo.
Chi, dunque, e’ il piu’ grande? Chi domina le passioni oppure chi se ne lascia dominare? Chi ne e’ padrone, senza farsi sorprendere, oppure chi si assoggetta ad esse tremando?
Quale uccello vola piu’ alto? Quello che si innalza sopra la mano e il laccio del cacciatore o quello che non riesce a librarsi in aria e viene catturato senza rete? Questo e’ il destino dell'uomo superbo: egli cade in ogni trappola, perche’ striscia sempre per terra.
Dalle Omelie di san Giovanni Crisostomo
In Mt.,hom.65,4‑5. PG 58,621‑624.
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