Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

martedì 15 novembre 2011

Preghiera di Manasse.

Signore onnipotente, Dio dei nostri padri, di Abramo, Isacco e Giacobbe e della giusta loro discendenza: Tu hai fatto il cielo e la terra con tutto ciò che li orna, tu hai fatto il cielo e la terra con tutto cio' che li orna; Tu hai messo ceppi al mare con la parola del tuo precetto; Tu hai chiuso l'abisso e lo hai sigillato col tuo nome tremendo e glorioso, per il quale tutto rabbrividisce e trema, al cospetto della tua potenza; la magnificenza della tua gloria e' insostenibile e non si puo' resistere al furore della tua minaccia sui peccatori, ma smisurata e imperscrutabile e' la misericordia da te promessa. Tu, infatti, sei il Signore altissimo, pietoso, longanime e di grande misericordia, che si pente dei castighi per le cattiverie degli uomini. Tu, Signore, nella tua multiforme bonta', hai promesso conversione e perdono per quanti hanno peccato contro di te, e nella tua multiforme pieta', hai stabilito la penitenza per i peccatori in vista della salvezza. Tu dunque, Signore, Dio delle schiere, non hai indicato la penitenza ai giusti, a Abramo, Isacco e Giacobbe, che non avevano peccato contro di te, ma hai indicato la penitenza a me peccatore, perche' i miei peccati superano in numero i granelli di sabbia del mare. Si sono moltiplicate le mie ingiustizie, e non sono degno di guardare e vedere l'altezza del cielo, per la moltitudine delle mie iniquita', piegato sotto una pesante catena di ferro, cosi' da non poter sollevare la testa; Non ho sollievo, perche' ho provocato il tuo sdegno e ho fatto cio' che e' male davanti a te, non facendo la tua volonta' e non osservando i tuoi precetti. Ma ora piego le ginocchia del cuore, implorando la benevolenza che viene da te. Ho peccato, Signore, ho peccato e conosco le mie iniquita' ma ti chiedo con la preghiera: perdonami, Signore, perdonami, e non mandarmi in perdizione con le mie iniquita', non tenere in serbo con eterno sdegno il male che mi spetta, non condannarmi nel profondo della terra; Tu sei Dio, Dio di coloro che si pentono, e mostrerai in me, indegno, tutta la tua bonta', poiche' mi salverai secondo la tua grande misericordia, e di continuo io ti lodero' nei giorni della mia vita perche' a Te inneggia ogni potenza dei cieli, e tua e' la gloria nei secoli dei secoli. Amin.

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