Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

sabato 7 aprile 2012

«Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21,5)

Il mondo intero, che celebra la veglia pasquale durante tutta questa notte, testimonia la grandezza e la solennità di questa notte. Ed è cosa giusta: in questa notte la morte è stata vinta, la Vita è viva, Cristo è risuscitato dai morti. Già Mosé aveva detto al popolo, a proposito di questa Vita: «Vedrete la vostra vita sospesa al legno di giorno e di notte» (Dt 28,66 Vulg). ... Che si tratti di Cristo Signore, lui stesso lo mostra nel Vangelo, quando dice: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6). Dice di essere la via, perché conduce al Padre; la verità, perché condanna la menzogna; e la vita, perché comanda alla morte...: «Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?» (1 Cor 15,55). Poiché la morte, che era stata sempre vittoriosa, è stata vinta dalla morte del suo vincitore. La Vita ha accettato di morire per mettere in fuga la morte. Come al sorgere del giorno le tenebre scompaiono, così la morte è stata annientata quando è sorta la Vita eterna... Ecco allora il tempo di Pasqua. Già Mosé ne ha parlato al popolo dicendo: «Questo mese sarà per voi il primo mese dell'anno» (Es 12,2). ... Il primo mese dell'anno non è quindi gennaio, dove tutto è morto, ma il tempo di Pasqua, dove tutto torna in vita. Poiché è adesso che l'erba dei prati, in certo modo, risuscita dalla morte, adesso spuntano i fiori sugli alberi, e le viti germogliano, adesso l'aria stessa sembra felice dell'inizio di un nuovo anno. ... Questo tempo di Pasqua è dunque il primo mese, il tempo nuovo..., ed in questo giorno anche il genere umano è rinnovato. Poiché oggi, nel mondo intero, innumerevoli popoli risuscitano attraverso l'acqua del battesimo ad una vita nuova... Noi, che crediamo che il tempo di Pasqua è veramente l'anno nuovo, dobbiamo dunque celebrare questo giorno santo con felicità, esultanza, e gioia spirituale, per poter dire in tutta verità il ritornello del salmo: «Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso» (118,24).
San Cromazio di Aquileia ( ? – 407), vescovo Discorso 17, secondo per la Grande Notte ; SC 154

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