Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

sabato 23 giugno 2012

Quando preghi, entra nella tua camera

L'anima chiede allo Sposo: “Dove ti sei nascosto?”... Rispondiamo alla sua domanda mostrandole il luogo preciso dove si nasconde, il luogo dove ella lo troverà certamente, e con quanta perfezione e dolcezza possibili in questa vita. Da quel momento, ella non vagherà più invano dietro ad estranei (cfr Ct 3,2). Riteniamolo bene, il Verbo, il Figlio di Dio, risiede per essenza e per presenza, in compagnia del Padre e dello Spirito Santo, nell'essenza stessa dell'anima, e vi è nascosto. L'anima che aspira a trovarlo deve dunque uscire ... dal creato; deve entrare in se stessa e restarvi in un raccoglimento così profondo che tutte le creature per lei scompaiano. “Signore – diceva Sant'Agostino rivolto a Dio nei soliloqui – non ti trovavo fuori di me, perché male ti cercavo: ti cercavo fuori, e tu eri dentro”. Dio è dunque nascosto nell'anima nostra, ed è là che il vero contemplativo deve cercarlo, dicendo: “Dove ti sei nascosto?” Ebbene, anima, la più bella fra le creature di Dio, tu che desideri così ardentemente sapere dove si trova il tuo Amato per cercarlo ed unirti a lui, ecco che ti viene detto: tu stessa sei la dimora dove egli abita, il ritiro dove si nasconde. Che gioia, che consolazione per te! Il tuo tesoro, l'oggetto della tua speranza, è così vicino a te che è addirittura in te, o, per meglio dire, tu non potresti esistere senza di lui. Ascolta lo Sposo stesso che ti dice: “Il regno di Dio è in mezzo a voi” (Lc 17,21). E l'apostolo Paolo, suo servo, ci dice da parte sua: “Voi siete il tempio di Dio” (2Cor 6,16). San Giovanni della Croce (1542-1591), carmelitano, dottore della Chiesa Cantico spirituale, seconda versione, strofa 1,6-7

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