Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

sabato 13 giugno 2009

S. Antonio di Padova,


Oggi la chiesa ricorda la nascita al cielo di San Antonio da Padova, Dottore della Chiesa.
Lo vogliamo ricordare con questo brano tratto dai suoi discorsi.

Chi è pieno di Spirito Santo parla in diverse lingue. Le diverse lingue sono le varie testimonianze su Cristo: così parliamo agli altri di umiltà, di povertà, di pazienza e obbedienza, quando le mostriamo presenti in noi stessi. La predica è efficace, ha una sua eloquenza,quando parlano le opere. Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché egli maledì il fico, in cui non trovò frutto, ma solo foglie. «Una legge,dice Gregorio si imponga al predicatore:metta in atto ciò che predica». Inutilmente vanta la conoscenza della legge colui che con le opere distrugge la sua dottrina.
Gli apostoli «cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro il potere di esprimersi» (At 2, 4). Beato dunque chi parla secondo il dettame di questo Spirito Santo e non secondo l’inclinazione del suo animo.Vi sono infatti alcuni che parlano secondo il loro spirito, rubano le parole degli altri e le propalano come proprie. Di costoro e dei loro simili il Signore dice a Geremia: « Perciò,eccomi contro i profeti, oracolo del Signore i quali si rubano gli uni gli altri le mie parole. Eccomi contro i profeti, oracolo del signore, che muovono la lingua per dare oracoli.
Eccomi contro i profeti di sogni menzogneri, dice il Signore, che li raccontano e traviano il mio popolo con menzogne e millanterie. Io non li ho inviati né ho dato alcun ordine. Essi non gioveranno affatto a questo popolo. Parola del Signore»(Ger23, 30-32).Parliamo quindi secondo quanto ci è dato dallo Spirito Santo, e supplichiamolo umilmente che ci infonde la sua grazia per realizzare di nuovo il giorno di Pentecoste nella perfezione dei cinque sensi e nell’osservanza del decalogo. Preghiamolo che ci ricolmi di un potente spirito di contrizione e che accenda in noi le lingue di fuoco per la professione della fede, perché, ardenti e illuminati negli splendori dei santi, meritiamo di vedere Dio uno e trino.


Dai «Discorsi » di sant’ Antonio di Padova, sacerdote.

2 commenti:

  1. "Cessino, ve ne prego, le parole, parlino le opere".E'il pensiero che mi ha colpito di più.E'di un'attualità sconvolgente ma è tanto difficile metterlo in pratica perchè si sa le parole corrono più velocemente delle opere!Sarà questo l'impegno di oggi e dei giorni che Dio vorrà donarmi. Sant'Antonio aiutaci tu!

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  2. S.Antonio è il patrono della mia parrocchia... ieri un momento davvero speciale: la Messa del Pane...
    E' stato bello riconoscere e riportare ancora una volta nel cuore il legame che c'è tra il Pane Eucaristico che spezziamo sull'altare e il pane della carità che deve animare le nostre azioni quotidiane. Uno non sta senza l'altro.
    Splendido il modo di vivere ciò da parte di S. Antonio: lui, profondissimo adoratore dell'Eucarestia e al contempo uomo dal cuore vicino al più povero dei poveri! Paola

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