Sono profondamente convinto che lo Spirito Santo nella Chiesa crea la comunione,al di la di ogni spazio e tempo.
Oggi, entrando nel blog, mi sono accinto a leggere un commento alla frase di San Pio da poche ore inserita. Ho trovato, postato da Miriam, assidua lettrice del blog, le beatitudini composte da San Tommaso Moro "Beati quelli".
Ho letto con attenzione tutto il testo e mi sono soffermato su una frase che mi ha colpito particolarmente. Solo alla fine ho letto chi era l'autore.
Leggere che l'aveva composta San Tommaso Moro mi ha lasciato un po’interdetto. "Perché?" vi chiederete. La ragione è semplice : proprio ieri ne parlavo con un collega, profondo conoscitore della figura e delle opere del Santo inglese.
Ricorrendo il 22 giugno la sua festa, avrei voluto prepararmi in qualche modo, per presentare un testo su cui riflettere!
Siamo partiti dalla considerazione che quella di S. Tommaso Moro è una figura poco conosciuta, non molti infatti sanno che fu marito è padre : è quindi una figura che può parlare tanto a tutti, in particolar modo a noi educatori (egli fu infatti precettore), sposati ed allo stesso tempo impegnati.
Capite dunque che il fatto di essere stato anticipato dalla collega Miriam , ha rafforzato questa mia idea!
È a dir poco sorprendente l’unità di pensiero che può portare diversi di noi a riflettere su una stessa tematica, o su uno stesso testimone della fede. Credo che se ci lasciamo guidare dallo Spirito potremo crescere sempre di più in quella comunione con Dio che Tommaso Moro ha sperimentato e testimoniato in tutta la sua vita e potremo aiutarci gli uni gli altri a crescere nella comunione tra di noi, indispensabile in ogni cammino di santità.
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