Le parole non sono state inventate perché gli uomini s’ingannino tra loro ma perché ciascuno passi all’altro la bontà dei propri pensieri. San Agostino

domenica 20 settembre 2009

Umiltà e grandezza del Verbo incarnato

Non è ovviamente, senza motivo il fatto che i tre magi, condotti dallo splendore di una nuova stella ad adorare Gesú, non lo abbiano visto in procinto di comandare ai demoni, di risuscitare i morti, di ridare la vista ai ciechi, o la deambulazione agli storpi, o la parola ai muti; né in procinto di compiere qualche altro gesto rivelatore della potenza divina; no, videro un bimbo silenzioso, tranquillo, affidato alle cure di sua madre; in lui non appariva alcun segno esterno del suo potere, offrendo invece alla vista un solo grande prodigio: la sua umiltà. Cosí, lo spettacolo stesso di quel santo bambino al quale Dio, il Figlio di Dio, si era unito, impartiva all`occhio quell`insegnamento che piú tardi doveva essere proclamato all`orecchio, e quanto non proferiva ancora il suono della sua voce, lo insegnava già il semplice fatto di guardarlo. Tutta la vittoria del Salvatore, infatti - vittoria che ha soggiogato il demonio e il mondo -, è iniziata dall`umiltà ed è stata consumata nell`umiltà. Egli ha inaugurato nella persecuzione i suoi giorni predestinati, e nella persecuzione li ha portati a termine; al bambino non è mancata la sofferenza, e a colui che era chiamato a soffrire non è mancata la dolcezza dell`infanzia; infatti, il Figlio unico di Dio ha accettato, con un unico atto di abbassamento della sua maestà, tanto di nascere volontariamente come uomo che di poter essere ucciso dagli uomini.
(…)Chi si troverà sí indenne da colpa che la giustizia non abbia niente da rimproverargli in lui, o che la misericordia non debba perdonargli? Per cui, o carissimi, tutta la pratica della sapienza cristiana non consiste né in abbondanza di parole, né in abilità nel discutere, né in appetiti di lode e di gloria, bensí nella sincera e volontaria umiltà che il Signore Gesú Cristo ha scelto e insegnato con ogni mezzo, dal seno materno fino al supplizio della croce. Infatti, un giorno che i suoi discepoli disputavano, come dice l`evangelista, per stabilire "chi, tra di loro dovesse essere il più grande nel regno dei cieli, egli chiamò a sé un bambino e postolo in mezzo a loro, disse: In verità, in verità vi dico, se non vi convertirete e non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chi dunque si farà piccolo come questo bambino, sarà il piú grande nel regno dei cieli" (Mt 18,1-4). Cristo ama l`infanzia che egli ha dapprima vissuto sia nell`anima che nel corpo. Cristo ama l`infanzia, maestra di umiltà, regola di innocenza, modello di dolcezza. Cristo ama l`infanzia e verso di lei orienta il modo di agire degli adulti; verso di lei riconduce gli anziani; egli attrae al suo esempio personale coloro che egli innalza al regno eterno.

Leone Magno, Sermo VII, in Epiphan., 2-4

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